Valvola mitrale: un percorso difficile tra interventi mal riusciti e delusioni

valvola mitrale

Già da piccola avevo sentito battiti diversi: le emozioni, i primi dolori, i  primi amori, ecc…

Il cuore è l’organo più conosciuto del nostro corpo, quello che sembra trasmetterci le emozioni per questo motivo, da piccola, pensavo che fosse “LUI”(Cuore) a gestire tutta la mia vita.

Io mi fidavo di “LUI”.

Poi, crescendo, ho iniziato a fare i conti con un cuore che si comportava in maniera anomala: accelerava i suoi battiti senza un reale motivo.
Mentre passeggiavo  avevo difficoltà e mi fermavo:  “LUI” mi stava avvertendo che c’era qualcosa che non andava.

All’epoca pensai che, a causare il mio malessere fosse il  periodo stressante che stavo vivendo. Ero stanca e il lavoro era pressante.

Quando decisi di rivolgermi al medico di base, approfondii le indagini e mi prescrisse una visita  dal cardiologo. A questo punto mi sentii spiazzata, perchè non conoscevo nessun cardiologo affidabile. Fu un’amica a consigliarmi il Dottor Massimo Romano con il quale instaurai  subito un rapporto di amicizia dandoci subito del “tu”.

Iniziammo insieme un percorso di ricerche, arrivando alla conclusione che il mio malessere non era frutto dello stress, bensì di problemi al cuore.

Mi riscontrarono problemi alla valvola mitrale con un deficit di mal funzionamento medio-grave, e di conseguenza anche la valvola
tricuspide era in sofferenza. Questa condizione andò avanti  per molti anni fino al 2012 quando l’operazione ipotizzata anni prima divenne realtà.

valvola mitrale

 

L’intervento avvenne presso una struttura ospedaliera della capitale.  Il chirurgo effettuò un cerchiaggio alla valvola e non la sostituzione della stessa.

Dopo l’operazione tutto procedeva bene, anche se la valvola tricuspide era sempre deficitaria nel suo relativo funzionamento. Questo periodo di benessere durò per circa due anni, poi i problemi si ripresentano in forma più grave. Il Dottor Romano, a questo punto, mi consigliò un altro cardiochirurgo a Bologna.

Inizia una nuova trafila fatta di analisi e di indagini strumentali che portano alla decisione di effettuare un nuovo intervento. Questa seconda operazione consisteva, prevalentemente, nella sostituzione della valvola mitrale con una meccanica e in una sistemazione della  valvola tricuspide anch’essa compromessa nella sua funzionalità.

Durante l’intervento, però, avvenne qualcosa di anamolo:  la valvola mitrale fu sostituita con una meccanica, ma la valvola tricuspide non fu presa in considerazione e rimase come prima, con tutti i suoi problemi.

Il post operatorio fu molto difficile: fui ricoverata diverse volte  per le infezioni contratte in sala operatoria a Bologna.

Purtroppo, a causa di questa brutta esperienza sanitaria, anche il rapporto con Massimo si incrinò.

Infatti, io avrei voluto che lui fosse più presente in tutta questa situazione molto complicata, mi sono sentita abbandonata. Pertanto sono stata un pò di tempo senza comunicare con lui.

Quando mi sentii pronta gli invia una lunga mail dove spiegavo che noi pazienti abbiamo il bisogno di sentire il lato umano del nostro medico, che avvertiamo la necessità che il nostro cardiologo sia mentalmente connesso con noi in questi periodi cosi particolari
della nostra vita.

Mi rendo conto che la mia fu una e-mail intensa e diretta, senza mezzi termini. Dopo questa mia comunicazione Massimo, il Dott Romano è ritornato ad essere, non solo il bravo cardiologo che non ha mai smesso di essere, ma anche  un attento, affettuoso e umano consigliere del malato che a lui si affida con la massima  fiducia.

PS. Il Dott Massimo Romano è sempre il mio cardiologo e amico.

 

Clara Peroni

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