Ipertensione arteriosa

ipertensione arteriosa

Stabilire i parametri  di pressione arteriosa normale è stato  un processo lungo e ancora non completamente definito in cui studiando la media dei valori nella popolazione umana si è arrivati alla conclusione che il limite di normalità è 130/85 mmhg.

Quando si è inziato a misurare la pressione arteriosa?

Il controllo della pressione arteriosa è cominciato con l’avvento dello sfigmomanometro alla fine dell’800.
Solo dopo la seconda guerra mondiale questo strumento di misurazione è diventato di utilizzo medico comune.
Infine, negli ultimi trent’anni, lo sfigmomanometro è anche diventato uno strumento domestico.

Il giusto valore della pressione.

L’attuale valore di  pressione normale è stato costruito su delle ricerche  nelle quali una grande popolazione è stata studiata in rapporto a sesso, età e razza. Il valore medio (curva gaussiana) maggiormente presente è stato  considerato come normale.

Sappiamo però che bambini e donne tendono ad avere una pressione molto più bassa di questo limite .

Negli anziani invece può ritrovarsi spesso un valore di sistolica o massima molto più elevato, una condizione di ipertensione arteriosa.

Infatti,  una volta, i medici dicevano che la pressione massima di un anziano è pari a 120 più l’età. Quindi se avevi settant’anni, sarebbe stata di 120 più 70, una pressione di 190 di massima.

Perchè negli anziani la pressione arteriosa è più alta?

La causa di questo fenomeno, che anche oggi si può ritrovare con frequenza, è il deposito di colesterolo.

Infatti, se nel corso degli anni si è depositato molto colesterolo nelle arterie, queste perdono la loro elasticità. A questo punto,  quando avviene la contrazione del ventricolo, l’onda che si genera sarà molto più violenta e veloce.

Quindi nell’anziano è buona regola  cercare un controllo ottimale che tenga conto sia della minima che della massima. I farmaci antipertensivi dovranno cercare il miglior controllo della massima senza far scendere troppo la minima.

Le donne e la pressione

Le donne hanno bisogno di ulteriori accortezze. É molto difficile che una donna giovane ormonalmente in salute possa esoffrire di ipertensione arteriosa. Tuttavia, può avvenire in maniera drammatica in gravidanza con l’insorgenza della gestosi, una patologia che mette a rischio la mamma e il bambino se non viene controllata.

Nella normalità le donne iniziano a soffrire di ipertensione arteriosa in menopausa, al calare della produzione estrogenica, sopratutto se cè una familiarità per ipertensione o se esistono altri fattori di rischio come obesità, sedentarietà o diabete.

La terapia per l’pertensione arteriosa è la stessa per uomini e donne?

Si, ma anche NO. Infatti in una donna che ha sempre avuto una pressione di 100 su 60 mmhg anche un valore di 130/85 potrebbe essere eccessivo e mal sopportato.

Quindi, la terapia e i valori che dobbiamo cercare di ottenere vanno modulati persona per persona.

Inoltre, l’abilità del medico deve essere quella di individuare la terapia farmacologica più opportuna in rapporto ad altre condizioni come ad esempio la frequenza cardiaca o patologie coesistenti.

La pressione arteriosa è sempre la stessa?

La pressione arteriosa è una variabile continua ossia non è mai la stessa.

Infatti, cambia in rapporto alla temperatura, all’ altitudine, all’ attività fisica, allo stato di agitazione, all’ alimentazione, ecc…

Pertanto, chi si controlla la pressione lo deve fare con molta tranquillità accettando di avere valori che si muovono intorno ad un limite che abbiamo stabilito.

Molto spesso un valore di pressione arteriosa elevata può generare paure immotivate e innescare una spirale di azioni potenzialmente pericolose.

Consigli pratici per evitare l’ipertensione arteriosa:

  • ridurre l’utilizzo di cloruro di sodio  (sale da cucina);
  • limitare l’uso di liquirizia ( ac. glicirrizzico potente sostanza ipertensiva);
  • controllare l’assunzione  di formaggi molto asciutti e i salumi ( prosciutto);
  • non essere sedentari.

Per chi usa farmaci antipertensivi:

  • stabilire una cura con il medico facendosi consigliare anche un farmaco da utilizzare in caso di picco ipertensivo (diuretico);
  • modulare la cura in funzione della stagione: in estate la pressione tende a scendere per la vasodilatazione legata al calore;
  • potenziare la cura se si va in montagna: la pressione tende a salire in maniera significativa se si staziona sopra i 1000 metri di altitudine.

La pressione puo essere controllata indifferentemente al braccio destro o sinistro (non debbono esistere differenze).

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